Commento Liturgia - Santa Maria della Consolazione

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Commento Liturgia

Catechesi

IL VANGELO DELLA DOMENICA
commento di don Fabrizio

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Immacolata Concezione 2024

Dal libro della Gènesi (Gen 3,9-15.20)
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Descrive l’Immacolata Concezione il teologo belga, Emile Mercsh:
«All'aurora c'è un momento stupendo, quello che precede immediatamente il sorgere del sole. Prima ci sono solo dei tentativi. Un lieve impallidire del cielo ad oriente, appena visibile nella notte. In seguito il chiarore cresce anche se lentamente all'inizio. Poi più in fretta e sempre più in fretta si arriva allo scaturire della luce. Lo splendore così vittorioso e ardente acceca gli occhi abituati alla notte. In un istante ci si potrebbe credere davanti al sole stesso. Infatti come una fiammata la luce divampa sul filo dell'orizzonte ed ecco finalmente il Sole! E così è l'Immacolata Concezione. Prima, attraverso tutti i secoli precedenti, c’erano dei tentativi, delle prove dell'alba di Cristo. L’antico Testamento come Aurora d’inizio della Sua purezza e della Sua santità, ma ancora un tempo oscuro rispetto a Lui. Maria è il culmine dell'Aurora, è il sorgere del giorno. Tutta l'antica storia dell'umanità è stata una preparazione che ci ha portati a Maria, perché in lei c’è il Cristo.  A Nazareth ci fu l’annuncio del Giorno in cui tutto era pronto per l’Eterna Alba di Gesù».

Mi è tanto piaciuta questa descrizione dell’Incarnazione vista dietro le quinte. Mi immagino Dio che ne parla con Lo Spirito Santo e con il Verbo che ancora non si sono rivelati nella Storia Umana. Mi immagino anche quando il desiderio del Verbo di incarnarsi viene comunicato agli Angeli e tra questi a Gabriele che avrebbe dovuto portare il divino annuncio alla Vergine di Nazareth. Quanto sarà stato felice ed emozionato questo Santo Arcangelo, ammesso che provi questi sentimenti tanto umani. Quale fermento in Cielo ci deve essere stato prima dell’ora in cui il creato avrebbe saputo. Non ne sarebbe stato felice il Diavolo certamente di questa Buona Novella all’umanità corrosa dal suo peccato. Noi oggi possiamo però rileggere questa storia anche per noi. Il vangelo che riguarda la Beata Vergine Maria Immacolata è anche nostro, ci riguarda, ci avvolge e ci consola. C’è un Angelo anche per noi a cui Dio ha dato il compito di rassicuraci, di toglierci dall’oscurità della paura. Un angelo che si prende cura di noi per tutta la vita fino al giorno in le sue mani sante e le carezze delle sue soffici ali ci riporteranno a casa consegnandoci all’Eternità Beata.

«Non temere…lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra». Queste parole sono rivolte a tutti noi e oggi l’Immacolata ce le riconsegna. Maria custodisce per noi la benedizione di Dio. Oggi è un giorno di letizia perché ci è ricordato quanto siamo preziosi, quanto lo è ogni nostro istante che non va’ sprecato perchè irrorato di grazie. Che bella festa oggi è per Maria e per noi i suoi figli. Che bello sapere che un angelo a cui Dio ha insegnato e affidato il nostro nome, ci segue e protegge per riempire di pienezza le nostre giornate. Affidiamo alla Santa Provvidenza i nostri dubbi, i timori di ciò che non conosciamo, come fece Maria. La Vergine di Nazareth ha messo nelle mani di Gabriele ciò che lei conosceva della sua storia: «Non conosco uomo!» e quindi come compirò quello che mi chiedi? Ma ha ricevuto la certezza che basta affidarci al Signore per vedere ogni istante di vita riempito del «Nulla è impossibile a Dio». Oggi facciamoci accarezzare da questa Onnipotenza per affidare a Gesù tutto di noi e lasciar tornare dal Signore i nostri Angeli Custodi che si aspettano «ora» il nostro piccolo e terreno «si» che vuole diventare eterno come quello di Maria nella volontà di Dio. Amen!
Sia lodato Gesù Cristo

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