Commento Liturgia - Santa Maria della Consolazione

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Commento Liturgia

Catechesi

IL VANGELO DELLA DOMENICA
commento di don Fabrizio

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XXVI Domenica del T.O. – Anno A

Dal libro del profeta Ezechièle (Ez 18,25-28)
Così dice il Signore: «Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso. E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,28-32)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

C’è una parola, «conversione» nella prima lettura che in un senso particolare significa: «Rotazione di un corpo nello spazio attorno a un centro».  Ho pensato al pentimento come concetto dal sapore astronomico. Il nostro cuore se si pente, se si converte vuol dire che orbita intorno ad un centro di attrazione. Chi impara a girare attorno ad un punto fondamentale di Valori riesce a corregge tutte le traiettorie sbagliate che nel tempo portano a vagare lontani dal Signore, vera e unica Stella di riferimento da cui il pianeta della nostra vita trae energia.

I due figli, sono proprio come due pianeti di un sistema solare spirituale. Sono stati generati dal Padre perché girassero felicemente intorno a lui. Ma uno dei due ha preso lentamente la traiettoria dell’ipocrisia.  Il problema di questo cambiamento di orbita non quello di esserci arrivati, ma semmai è nel fatto che non si è capito giorno per giorno dove si stava andando. Il pentimento è un «alert interiore» che mantiene in rotta il volo della vita senza che precipiti. Non si tratta di evitare la strada sbagliata, perchè noi tutti siamo degli smarriti, ma di non rinunciare agli strumenti interiori per stanare gli errori, per correggersi senza offendersi, per cambiare vita senza sentirsi prigionieri dei sensi di colpa e lesi nel proprio orgoglio.

Il pentimento, è il compagno silenzioso di una coscienza capace di guadarsi dentro e a volte indietro per affrontare se stessa, le sue dimensione irrisolte ma con sguardo oggettivo e critico, senza ricadere nella finzione cieca di chi rompe lo specchio della propria dignità per non guardarsi nella verità.

Perciò possiamo fare come i due figli: o ruotare intorno alla luce del volto di Dio, oppure vivere esteriormente una rotazione apparentemente perfetta ma in un’orbita falsa. E come giriamo nella nostra vita? Come ci si accorge se il nostro Sole è Dio? Lo vediamo dalla Vigna, dal campo del nostro lavoro dove emerge l’anima dell’uomo. Il lavoro a cui Dio chiama è l’amore verso le persone che ci ruotano intorno come pianeti attratti dalla nostra sfera di influenza. Siamo chiamati ad illuminare il loro percorso, a renderlo sereno e ben posizionato e possiamo farlo rispettando le persone nella loro dignità, e non come opera di facciata.

Nella nostra rotazione e rivoluzione astronomica intorno a Dio ci saranno incontri inattesi e spesso temuti con nemici ostili, spigolosi, che improvvisamente avranno rotte di collisione con la nostra traiettoria. Eppure la vigna, questo Universo Misterioso di Dio sarà sempre bellissima ed in essa potremo sempre, illuminati da Dio costruire armonia tra le linee delle relazioni che devono imparare a collocarsi nel proprio posto seppur precario in attesa della definitiva orbita attorno al Figlio di Dio, sorgente della Perfetta Comunione.

Il pentimento è il dono di Dio che svela la posizione, la composizione profonda dello spazio umano che ci circonda. Il pentimento è la capacità personale di leggere gli altri attingendo i «dati» dall’amore e dalla sapienza della Santa Trinità. Il pentimento è il segreto che ti fa capire dove collocarti nello spazio vitale senza precipitare dentro gli altri e trovare armonia. Le orbite umane devono avere spazio tra loro, cioè libertà e reciproca tolleranza. E allora tutti godremo dell’intreccio del movimento reciproco di una vita indirizzata dallo Spirito dove accoglieremo le persone come nuove Stelle che nascono e portano luce, ma sapremo congedare anche chi ci lascerà, come quelle lontane Galassie che logore di fatica e sazie di amore si spegneranno, a volte nel silenzio oscuro, altre con gigantesche evoluzioni. E allora venga la luce del Signore ad illuminarci il cuore, a renderci pronti ad occupare la nostra umile orbita, anche se strana e sgangherata. Ci renda Dio capaci di portare amore e pace in un sistema di vita che, troppo minacciato dagli asteroidi dell’egoismo e dell’indifferenza, ha bisogno di nuova luce.

Sia lodato Gesù Cristo

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